Servizi per le scuole

Educazione sessuale e affettiva

Il progetto di educazione alla sessualità e all'affettività è rivolto agli allievi dell'ultimo anno della scuola primaria. Prevede un incontro di presentazione ai genitori dei contenuti del progetto, un numero minimo di sei incontri con il gruppo classe e, al termine, un incontro di confronto con i genitori.

La scelta di svolgere tale progetto con i ragazzini della quinta elementare non è casuale. Per la maggior parte di loro, lo sviluppo puberale è già avviato, e, se non lo è ancora, possono osservare i cambiamenti corporei e mentali dei loro compagni, nella grande variabilità che caratterizza la crescita di ogni ragazza e ragazzo. Inoltre, il passaggio alla scuola media inferiore rappresenta un salto di crescita anagraficamente obbligato, ma che emotivamente rappresenta una grande incognita,  per i figli, ma anche per i genitori. È un passaggio al quale tutti siamo sopravvissuti, ma ancor meglio se affrontato con un certo “equipaggiamento”. Infatti il progetto viene svolto nell'ultima parte dell'anno scolastico e parte dalle domande degli allievi relative al cambiamento, all'affettività e alla sessualità.

Questo progetto si basa sull’idea che la scuola possa essere l’agenzia educativa che affianca la famiglia nell’educazione relazionale, affettiva e sessuale dei bambini; si propone di dare informazioni semplici e chiare alle loro domande e favorire lo sviluppo di un pensiero critico, a fronte di una sempre più diffusa cultura del corpo e della sessualità basata sull’apparenza e sulla prestazione. Anche gli attuali cambiamenti dei modelli familiari, dei ruoli tradizionali dell’uomo e della donna, l'incremento del numero delle separazioni e delle famiglie allargate aumentano la complessità della realtà; possono provocare disorientamento nei bambini e nei ragazzi e richiedono risposte da parte degli adulti di riferimento.

La sessualità e l’affettività sono due aspetti fondanti dell’identità e del benessere della persona. Essi investono il corpo, l’immagine di sé e i rapporti con gli altri. Sono espressione del nostro modo di essere, sempre presenti, seppur in modalità differenti nel corso dello sviluppo della personalità.

Nel corso del progetto, saranno offerte informazioni sugli apparati sessuali maschile e femminile, sui cambiamenti imminenti della pubertà, sulle modifiche nelle relazioni con i coetanei e sulla procreazione adulta.

Si farà chiarezza sui termini (ad esempio omosessualità, travestitismo e transessualismo) relativi alla sessualità che i bambini sentono e usano spesso in modo improprio; inoltre un incontro sarà dedicato alla prevenzione di molestie e abusi, per favorire il rafforzamento e l’autonomia dei bambini, ma senza suscitare allarmismi.

Grazie alla forza del gruppo, i ragazzi scoprono che curiosità e timori sono comuni e condivisibili;  sperimentano che non devono essere vissuti in solitudine, condizione in cui le paure si ingigantiscono e la ricerca di risposte può prendere percorsi  inappropriati, come un uso incontrollato di Internet o dei social network. Inoltre, la presenza dell'adulto mira a fornire con serenità informazioni chiare, ma soprattutto a trasmettere l'idea che dialogare, costruire un rapporto di fiducia ed eventualmente chiedere aiuto, se necessario, sono a fondamento della salute mentale.

Sportello di ascolto psicologico

Lo sportello di ascolto psicologico può essere attivato presso tutte le scuole di ordine e grado, da quella dell'infanzia fino alla scuola media superiore.

Esso non si configura come un luogo per l'attività clinica o di cura psicologica, ma come uno spazio di orientamento e supporto rivolto agli studenti e agli adulti che si occupano di loro, genitori e insegnanti.

Com'è noto, più i bambini sono piccoli, più una parte del loro funzionamento psichico risiede negli adulti che se ne prendono cura; infatti, presso la scuola dell'infanzia e primaria, lo sportello d'ascolto psicologico è riservato a genitori e insegnanti.

Alcuni bisogni a cui lo sportello risponde sono i seguenti:

·  offre uno spazio d’ascolto e di supporto alla genitorialità.

·  Favorisce il riconoscimento dei disturbi di apprendimento e di difficoltà comportamentali per ridurre la probabilità di insuccesso scolastico.

·  Offre consulenze su problematiche emotivo-relazionali.

·  Orienta le famiglie rispetto alle risorse di diagnosi e sostegno psicologico presenti sul territorio.

·  Crea momenti di confronto tra genitori rispetto a temi relativi allo sviluppo infantile.

·  Fornisce uno spazio di ascolto e di sostegno agli insegnanti.

·  Approfondisce le dinamiche dei gruppi-classe mediante l'osservazione, al fine di migliorare le relazioni tra bambini e tra alunni e insegnanti.

·  Media in caso di difficoltà comunicative tra le famiglie e la scuola.


Presso la scuola media inferiore e superiore, l'accesso allo sportello è riservato a insegnanti e studenti, previa autorizzazione scritta di entrambi i genitori per i minorenni.

In questo caso, gli obiettivi si sovrappongono a quelli precedentemente descritti per quanto riguarda la collaborazione con i professori, l'intervento sulle dinamiche del gruppo classe e la mediazione tra scuola e famiglia.

La principale differenza, nelle scuole di grado superiore, è che gli studenti sono coinvolti in prima persona e si rivolgono di loro iniziativa allo sportello. Di conseguenza, il focus delle consulenza è individuale e non si configura come supporto ai genitori, in ragione dell'aumento di autonomia che la crescita dei ragazzi comporta.

Ciò non significa che le famiglie non saranno mai coinvolte nei percorsi di orientamento o sostegno attivati dagli studenti. Nel processo adolescenziale di separazione e individuazione, la famiglia rappresenta la base affettiva a cui i ragazzi rientrano dopo esperimenti di indipendenza crescente, perciò per loro conserva un ruolo imprescindibile di responsabilità e riferimento.

Di conseguenza, il coinvolgimento dei genitori sarà valutato caso per caso, in modalità e tempi che saranno concordati con lo studente, salvo casi di grave pregiudizio per il minore, così come previsto dal codice deontologico degli psicologi.